COME VIVIAMO I NOSTRI SPAZI?
Aggiornamento: 27 ott 2020

Sono giornate intense, ritmi insistenti, nonstante capisca che condividere è importante tanto quanto lavorare, fatico a prendere nota di ciò che faccio e che vorrei comunicare.
Mi lascio trasportare dalla sensazione di pienezza, quando realizzo che sto facendo esattamente ciò che mi piace fare: aiutare il mio cliente a comunicare, in termini abitativi, la sua unicità.
Ogni cliente, mettendosi in gioco, offre anche a me la possibilità di scoprire o approfondire aspetti che ancora non conosco.
Elena è essenziale, mi permette di cogliere l’importanza di stare in una casa, godendo degli spazi della stessa.

Provare il piacere di muoversi nello spazio. Che è altro rispetto a muoversi tra oggetti ed arredi.
Percepire la luce, osservare i giochi di luce.
Gli sorci, le vedute che dalla casa entrano e ne diventano parte.
Pochi arredi.
L’essenziale.
Pochi arredi ma scelti con cura, preziosi ed unici.

Una scelta che richiede il tempo, le maestranze e l’occasione giusta per trovare o creare quello che ci corrisponde.
Non è facile ma sicuramente affascinante e nutriente.
Creare è un’esperienza unica.
Come unica è l'esperienza che vivo ogni volta che mi muovo all'interno di uno spazio.

Ognuno di noi è unico, anche se ce ne dimentichiamo.
Spesso rimaniamo bloccati alla sola idea di mostrare la nostra unicità; che buffi siamo!
Oppure possiamo rinunciare ad esprimere ciò che siamo, anche solo per pigrizia, od iniziale incapacità.
La buona notizia?
Quando impariamo a percepire la differenza che passa tra vivere gli spazi invece che vivere tra gli oggetti, tutto diviene più semplice e leggero, e realizziamo che possiamo anche osare.
Siamo quello di cui ci attorniamo.
Oltre alle persone, cose e spazio raccontano tutto di noi.

Oggetti o luce, aria, scorci e vedute.
E tu, come vivi i tuoi spazi?
Ci hai mai fatto caso?
C'è anche chi sostiene che ci sia una precisa relazione tra come viviamo i nostri spazi e come utilizziamo il nostro tempo, ma di questo, magari, ne parleremo un’altra volta.
Per ora accontentiamoci di osservare la qualità degli spazi nei quali ci muoviamo.
Buona osservazione!